Lettera a Fratello Francesco - Il Comandamento Unico



Questo a seguire è il testo della lettera cartacea che in data 19 dicembre 2016 ho inviato a Papa Francesco.
Questa stessa lettera ho inviato al Papa il giorno 17 dicembre per mezzo di una mail che il Vaticano mise a disposizione di tutti per la sola giornata dell'ottantesimo compleanno del Papa (papafrancesco 80@vatican.va).
La lettera del 19 dicembre è differente da quella del 17 dicembre, perché rivista in alcuni errori grammaticali ed in due brevissime aggiunte di una decina di parole.



Testo della Lettera:


Fratello Francesco.
Chiesa di Roma.
Pace a Voi nella ricchezza dello spirito che viene da Cristo.

Con queste parole saluto Voi Fratelli Maggiori tutti della Chiesa di Roma, ed un saluto particolare a Te Fratello Francesco, posto in essere pastore del gregge degli uomini in terra da Colui che è, era, e sempre sarà l'alfa e l'omega dell'assoluto.

Io a Te Fratello Francesco ho scritto già più volte, come anche scrissi al Tuo predecessore, ma nessuna Vostra risposta mi è mai giunta; Vi chiedo: Non sono forse degno delle vostre parole ed attenzioni? 
E Vi chiedo dunque ancora: Potete forse imitare il Cristo nel non rispondere alle domande ed alle accuse che Vi vengono rivolte, quando esse dimostrano essere di meritati interesse e fondatezza?
In verità Vi dico, Voi non potete essere in Cristo se non Vi fate portatori della Sua stessa croce, affrontando ogni sorta di domanda ed accusa!

Fratello! Fratelli!
Io sono persona che usa toni e parole dure verso Voi, sono persona che è lontana dai soliti convenevoli degli uomini, sono persona che a Voi si presenta in modo tale che ai vostri occhi io Vi appaia estremamente superbo ed arrogante; le mie parole fanno sì che il vostro cuore si chiuda in se stesso, ma questo mio agire è quanto mette il vostro stesso cuore nella prova alla testimonianza in quanto asserite credere.
Ma sono io realmente uomo arrogante e superbo?

Cos'è che ha il potere di far intravvedere la verità nelle cose e nelle persone? Gli occhi della carne e la sua mente, o lo spirito dell'uomo governato dalla Sapienza?
Se io sono superbo ed arrogante, è perché una persona diversa da me ed a Voi solita nell'osservanza dei vostri canoni, non verrebbe ascoltata secondo quanto ella di realmente importante Vi propone a meditazione. 
Fratelli! Il Padre sa servirsi di tutto e di tutti, e sa ben servirsi anche di un superbo come me.
La mia superbia è usata dal Padre Nostro per vincere la vostra superbia, perché per vincere quanto nei vostri cuori nasce a motivo della mia superbia, Voi prima dovete vincere la vostra superbia, rinnegando quanto siete e portandoVi alla più grande di tutte le umiltà, in tal modo porVi in quello stato di coscienza che possa permettere di metterVi in assoluto ascolto, indipendenti e lontani dai vostri pensieri, dal credo vostro che è in Voi e che governa il credo religioso che praticate ed insegnate.
E' in questo la vostra difficoltà e la prova a cui siete chiamati.

Se affermo cose false contro il vostro credo ed operato, sarò in contraddizione con la Parola del Cristo, ma se non sono contro quanto il Maestro insegnò, allora io sono in una verità che è opposta alla vostra, ma degna d'essere considerata in nome del vostro stesso credo, perché Voi stessi sapete che quanto è buono e viene dal Padre, arriva da dove meno l'uomo lo aspetta.
Non siate come Natanaele che disse “Da Nazareth può mai venire qualcosa di buono?” (Gv 1,46).
Ecco! Il Padre sa come smentire l'uomo per riportarlo alla dovuta umiltà assolutamente necessaria per essere in spirito propenso ad ascoltare, affinché ascoltando possa egli imparare quanto nemmeno può immaginare.
Se infatti dovete vincere quanto in Voi nasce ad opposizione della mia superbia, Voi vincete quanto di Voi stessi è contro quell'ascolto che il Padre Vi domanda per avvicinarVi alla Verità Assoluta.

Fratelli tutti! Io questo Vi domando:
Potete forse Voi Fratelli Maggiori che servite la Chiesa Cattolica, rimanere tranquilli nello spirito a motivo del vostro operato?
Vi dico, Voi non potete, perché il vostro operato è incompleto!

Il nostro Signore e padrone, ci ha lasciati per un tempo che non conosciamo, nella promessa di tornare all'uomo nei tempi a venire.
Vi chiedo: Conosce forse uomo alcuno il tempo in cui Egli verrà?
In verità Vi dico, nessuno conosce ne' il giorno, ne' l'ora, ma è stata data all'uomo opportunità di comprendere il tempo in cui il Cristo verrà, perché il buon servitore, pur non conoscendo ne' il giorno, ne' l'ora, capisce comunque l'avvicinarsi imminente del tempo profetizzato.
Così come infatti i profeti descrissero le modalità della venuta di Cristo prima che Egli venisse al mondo, allo stesso modo il Cristo stesso ha descritto le modalità del Suo ritorno.

Voi attendete il Cristo che verrà, ma Egli non verrà fino ai giorni in cui sarà l'uomo stesso a volere ed a costruire il Regno di Dio in terra.
Fratelli! Volete Voi il Regno di Dio in terra?
In verità Vi dico, la Vostra opera deve essere la stessa opera del Battista, che fu uomo chiamato a preparare la via al Cristo veniente, perché sta infatti scritto in quanto credete “Gli camminerà innanzi con lo spirito e la forza di Elia, per ricondurre i cuori dei padri verso i figli e i ribelli alla saggezza dei giusti e preparare al Signore un popolo ben disposto” (Lc 1,17).
Non è forse vero infatti quanto affermo?
Se infatti praticate il rito del Battesimo ad insegnamento del Battista, Voi dunque in Egli credete come profeta mandato dal Padre, e dunque dovete credere in ogni cosa che Egli fece nel nome del Padre, e se credete in ogni cosa, secondo le Vostre possibilità e capacità, dovete fare quanto Egli fece, completandoVi a Sua imitazione oltre il semplice rito del Battesimo.

Voi infatti pensate ed agite nella sterile attesa; predicate, insegnate le vostre dottrine, invitate alla preghiera, Vi prodigate nella costruzione e nella manutenzione dei templi in cui praticate il rito, andate ad annunciare il Vangelo, ed impegnate tutte le vostre energie e tutto il vostro tempo a studiare le scritture ed a meditare su di esse per mezzo della vostra disciplina teologica, pensando di capire con la mente quanto il solo spirito può comprendere.

Fratelli! Credete forse che l'oppositore al Padre non sappia definire e descrivere l'amore del Padre che Voi tanto studiate? 
In verità vi dico, egli meglio di Voi sa definirlo e descriverlo, a Voi stessi ed alle creature universali tutte.
Egli infatti sa cos'è l'amore perché ad esso si oppone con tutte le sue forze, mentre invece è vero che egli non lo conosce, perché se lo conoscesse non vi si opporrebbe.
Chi infatti conosce l'amore, per mezzo d'esso e per esso, vive, pensa ed opera.
Ma l'oppositore ben sa cos'è l'amore del Padre che l'uomo disperatamente cerca, perché le sue opere ad opposizione d'esso, sono per Voi tutti la dimostrazione di quanto bene sappia come combatterlo.
E Voi similmente all'oppositore così fate: parlate di amore, lo definite, lo descrivete, ma mal predicate come praticarlo, perché sapete che è indispensabile, ma non lo conoscete.

Cos'è infatti l'amore?
Io vi dico, quando un uomo pensa ed agisce nella vivificazione dei Sette Spiriti di Dio, egli è nell'Amore perfetto che viene dal Padre per mezzo del Cristo.
Il rispetto, la comprensione, la sincerità, la lealtà, l'umiltà, la fedeltà ed il perdono sono i Sette Spiriti di Dio, che se vivificati nello spirito dell'uomo, portano all'osservazione del Comandamento Nuovo che il Cristo diede agli uomini.

Voi invece, rifacendoVi alle nuove scritture in cui credete, pensate e vivete come se esisteste Voi ed il vostro Dio, posponendo il prossimo ai vostri pensieri ed alle vostre opere secondi.
Dice infatti il Vangelo in cui credete: 
<< Allora si accostò uno degli scribi che li aveva uditi discutere, e, visto come aveva loro ben risposto, gli domandò: “Qual è il primo di tutti i comandamenti?”. Gesù rispose: “Il primo è: Ascolta, Israele. Il Signore Dio nostro è l'unico Signore; amerai dunque il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza. E il secondo è questo: Amerai il prossimo tuo come te stesso. 
Non c'è altro comandamento più importante di questi” >> (Mc 12,28-31).

Il Maestro Vi parlò di un comandamento primo, e di un comandamento secondo, e voi avete dato al primo dei due comandamenti maggiore importanza rispetto al secondo, dimenticandoVi in questo tutti gli insegnamenti che il Figlio Unigenito dal Padre Vi diede.
Voi siete dunque incompleti nella vostra fede, mentre invece Vi siete ben costruiti un vostro credo, ed in esso costituiti.

Fratelli Voi tutti!
Non rincorrete quanto nel leggere le mie parole emerge dalla vostra carne, perché quei pensieri sono influenzati dal diavolo, mentre invece se ascoltaste le mie parole con lo spirito dell'Anima che è in Voi, mi dareste opportunità di penetrare nelle vostre coscienze.

Riprendo dunque quanto Vi accuso: << Voi siete incompleti nella vostra fede, mentre invece Vi siete ben costruiti un vostro credo, in esso costituendoVi >>, e Vi ricordo al fianco di queste mie parole, le parole del Cristo che Vi riguardano in prima persona, senza che mai seriamente pensiate siano a Voi direttamente rivolte:
<< “Invano essi mi rendono culto, insegnando dottrine che sono precetti di uomini. Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini”. - “Siete veramente abili nell'eludere il comandamento di Dio, per osservare la vostra tradizione” (Mc 7,7-9), ricordandoVi inoltre che il Cristo aggiunse << E di cose simili ne fate molte >> (Mc 7,13).
Ecco! Molte sono le cose simili che fate nel rendere culto, insegnando dottrine che sono precetti di uomini, trascurando il comandamento di Dio che Vi fu dato come un “Comandamento Nuovo”.
Voi infatti credete che vi sia un comandamento primo ed uno secondo, e che il primo sia maggiore del secondo, ma non ricordate invece che il Cristo Vi diede un solo comandamento, che Egli stesso definì come “Comandamento Nuovo”.

Se il Comandamento Nuovo di Cristo Vi dice “Amatevi gli uni gli altri come Io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni gli altri”, esso è anche il comandamento di cui Vi disse “Ama il prossimo tuo come te stesso” (Mt 19,19), perché se il Cristo ha amato gli uomini come amando Se stesso diede la Sua vita in riscatto degli uomini stessi, allora l'amarsi gli uni gli altri è l'amare il prossimo come se stessi, e se Cristo sceso agli uomini è il Dio Onnipotente da amare secondo il comandamento primo, essendo Egli Colui che ha amato gli uomini ad esempio per gli uomini amandoli come Egli ama Se stesso, gli uomini amando il prossimo loro come se stessi per mezzo del comandamento secondo, di fatto amano il Cristo Dio secondo il comandamento primo perché d'Egli ne osservano il Suo Comandamento Nuovo.
Se dunque il comandamento primo è nel secondo ed il secondo nel primo, allora l'amare il prossimo come se stessi secondo il Comandamento Nuovo, è anche il Comandamento Unico.
E se vi è un solo comandamento, come può esistere un comandamento primo ed un comandamento secondo?
Vedete Fratelli?
Voi siete nel vostro credo, rendete culto a Dio, insegnate le vostre dottrine, ma trascurate il Comandamento Unico di Dio.

Ma io so Fratelli che il vostro cuore è duro e che non riuscite a capirmi come dovreste, e dunque Vi chiedo:
Se Voi aveste due figli, ed il maggiore d'essi Vi amasse più di quanto egli ama suo fratello, se foste un padre amorevole buono e giusto, non sareste Voi stessi a dire al maggiore dei due fratelli che il suo amore per Voi deve essere pari all'amore suo verso suo fratello?
Voi infatti ritenete giusto che il vostro figlio maggiore maggiormente a Voi si dedichi piuttosto che a suo fratello? Che ami maggiormente Voi piuttosto che suo fratello?

Fratelli! 
Poiché infatti l'uomo è nella carne, ed essa necessita di molte cose per vivere, se il tempo e le energie che l'uomo dispone per amare il suo Dio vanno a scapito delle attenzioni verso il suo prossimo, allora l'amore che gli uomini hanno verso il loro Dio non è completo, è imperfetto, e l'amore che hanno verso il loro prossimo non è quell'amore di cui il Cristo ne comanda secondo il Comandamento Nuovo.

Voi e coloro che in Voi credono, dovete soppesare le vostre parole ed azioni quotidiane, e valutare se nella bilancia del tempo e delle energie dedicate al Dio Padre, vi siano in contrappeso pari tempo e pari energie dedicate al prossimo vostro.
Vi dico infatti nella verità, che nella bilancia che giudica il vostro operato, sul piatto di destra dovete porre l'amore vostro per il Dio Onnipotente, e sul piatto di sinistra porre l'amore vostro per il prossimo vostro, affinché l'ago della bilancia rimanga fermo nell'equilibrio delle cose giuste che la Verità Assoluta chiede ed impone a chi vuole essere nella verità.
Se infatti foste buoni padri, direste al vostro figlio maggiore: “Figlio mio! Io amo te al pari di tuo fratello, e voi dovete amarmi come fra voi vi amate, amandovi come amate me, perché se fra voi non c'è pari amore di quanto ne nutrite per me, io non posso essere nella gioia completa”.
Ecco! In questo amore che il padre chiede ai suoi due figli, ci sono tutta la verità e tutta l'essenza del comandamento che insegna “Amatevi gli uni gli altri come Io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni gli altri”, e di pari delle parole di Cristo che dicono “Ama il prossimo tuo come te stesso”.

Infatti Fratelli, esiste forse un amore primo ed un amore secondo?
In verità Vi dico, se esiste il Dio Padre Onnipotente, come è vero che esiste, allora esiste la Verità Assoluta che è in Egli e che Lo governa, e se il Padre Onnipotente è l'assoluto, è Egli stesso Verità Assoluta ed Amore assoluto. E ciò che è assoluto è unico perché è perfetto, e se l'uomo deve amare ad imitazione dell'amore che Cristo ebbe per gli uomini, allora esiste un solo amore perfetto, ed esistendo un solo amore, non possono esistere due comandamenti che insegnano due amori diversi.
Esiste dunque un solo comandamento, un solo amore perfetto.

Io so che è a venire un grandissimo cambiamento nella vostra Chiesa, ed i tempi non sono lontani; Voi siete chiamati a prendere coscienza di chi siete e di cosa siete, perché il mondo è comunque dal Padre stato posto entro una cornice di avvenimenti liberi da Egli, ma che non possono escluderLo!
Che sia con Voi e per Voi, o che sia senza Voi e per mezzo d'altri, il Padre comunque sta dirigendo l'uomo verso una presa di coscienza di se stesso che è ben oltre quanto immaginate, molto profonda ed estremamente determinante per il futuro stesso dell'uomo, e Voi come Chiesa di Roma siete chiamati a farne parte, ad essere guida suprema verso la meta che il Padre si è prefissato per l'uomo; ma sappiate che siete solo gli ultimi tra i Suoi servi, e che Egli sa come fare anche senza di Voi.
Non siate Voi i superbi nell'affermare che è la Chiesa di Roma a portare l'uomo verso il Dio Padre, perché Voi infatti confondete la Chiesa romana con la Chiesa di Cristo, e la Chiesa di Cristo è in tutti gli uomini di buona volontà che si trovano in qualsiasi credo religioso.

Fratelli! Fratello Francesco!
Comprendete il mio parlarVi?

In verità vi dico, quando un uomo non comprende il parlare altrui, è sempre troppo attaccato al suo credo, e lontano da chi gli parla.
Voi infatti siete nel credo vostro, perché se foste nel credo che il Cristo Vi ha chiesto, sareste nella fede autentica che Vi porterebbe al dubbio d'essere in verità, sareste in quella fede che Vi indirizzerebbe a maggiori attenzioni verso il prossimo a scapito delle attenzioni verso il Padre Nostro, perché fu il Cristo stesso questo ad insegnare e chiedere all'uomo.

Siate attenti al mondo, e sappiate in quale direzione indicare lo sguardo di chi in Voi crede!
Vi sono troppi fratelli nella sofferenza estrema, e non è sufficiente denunciare il male, quanto invece è doveroso denunciare chi compie il male verso i vostri stessi fratelli; è così che siete completi nella coerenza cristiana! E' così che amate il prossimo vostro come amate Voi stessi.
L'uomo infatti, se è stato chiamato ad amare il prossimo suo come se stesso, deve allora farsi accusatore per coloro che non possono accusare chi loro sottomette nell'ingiustizia.
Se Voi infatti foste vittime indifese, fortemente vorreste che i fratelli vostri si facessero accusatori verso chi Vi ha posto ad essere vittime, perché l'amare il prossimo vostro come se stessi, significa essere il prossimo vostro, e dunque d'egli tutto comprendere della sua sofferenza, e tutto fare per liberarlo dalla sua sofferenza.
Pertanto siate completi in quanto credete, siate accusatori di chi sottomette il prossimo vostro, e siate difensori del prossimo vostro come lo sareste di Voi stessi.

Fratelli! Che credete?
Credete forse tutto aver compreso del Vangelo di Cristo?
In verità Vi dico, esiste un Vangelo Segreto custodito nel Vangelo in cui credete, è esso un Vangelo ancora più ricco ed ancora più profondo, è un pane ancora più delizioso, è una luce ancora più potente, è un'acqua ancora più buona; il Padre ha infatti lasciato che l'uomo interpretasse e selezionasse le scritture secondo suo giudizio e piacimento, ma non ha permesso che nulla di sacro e veritiero venisse tralasciato, nascondendo il Vangelo Segreto nel profondo delle parole del Vangelo che l'uomo ha definito.
Nulla di segreto ha nascosto il Padre, perché infatti questo Vangelo Segreto di cui Vi parlo, è stato riposto in ogni parola, in ogni virgola del Vostro Vangelo.
Un messaggio può essere segreto perché scritto in una lingua sconosciuta, ma non nascosto se posto innanzi a tutti: è segreto perché non comprensibile, ma non nascosto!
Avete dimenticato quanto Egli Vi disse? Egli disse: “Non c'è nulla infatti di nascosto che non debba essere manifestato e nulla di segreto che non debba essere messo in luce” (Mc 4,22).
Quanto è stato fino ad oggi nel Vangelo vostro segreto e nascosto, lo è stato a motivo vostro, ma nulla di segreto e nascosto non è stato all'uomo rivelato.

Fratelli! 
Vi invito a leggere più volte quanto a Voi ho scritto, affinché possiate riflettere e chiederVi se il mio parlarVi è contro Cristo, o se è invece contro le vostre dottrine ed il vostro credo, pur il mio parlarVi rimanendo in Cristo.

Non siate coloro che guardano alla pagliuzza che è nel mio occhio, perché potreste avere in Voi una trave, e ricordateVi quanto sempre Vi piace predicare senza riconoscerVi nelle parole che dite:
Ti benedico, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così è piaciuto a te” (Mt 11,25-26).

Fratelli Voi tutti!
Vi è forse altra persona che a Voi si rivolge come io Vi parlo?
In verità Vi dico, se un uomo parla per opera del Padre, egli non parla come gli altri uomini, e quanto egli proclama, se è da Dio, anche se non accettato, comunque sarà manifesto.

E' prossimo il tempo che ricorda la nascita di Cristo Gesù.
Io queste mie parole vi dono, e così possiate Voi fare agli uomini tutti; non incenso, non oro e non mirra Vi ho donato, ma quanto è stato dal Padre posto nel mio spirito di uomo a Voi in tutto simile, io uomo che a motivo di queste mie cose in spirito, maggiormente rispetto a Voi è soggetto agli attacchi del maligno che sempre aggira le mura della mia roccaforte in spirito, cercandone il punto debole per in essa penetrarvi e distruggere quanto è dal Padre.
Fratelli! Non delle vostre preghiere io necessito, ma dell'opera vostra che sostenga la verità di quanto io ho affermato contro Voi.
Se infatti Voi agirete contro il difetto vostro che rende il vostro credo imperfetto, da me si allontanerà colui che al Padre sempre si oppone; egli stesso rinuncerà a penetrare in me, perché egli vedrà l'opera del Padre in Voi a benedizione mia e di tutti Voi; è questa l'opera più potente d'ogni preghiera. 

Vi saluto nuovamente nella Pace e nella ricchezza dello spirito che viene da Cristo.
Vi benedico in nome del Padre, e che la mia benedizione su Voi possa da Voi essere accettata come segno della vostra umiltà.


Il Vostro fratello minore Giovanni.

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